Utile sia per la diagnostica che per l’esecuzione di interventi terapeutici, l’endoscopia può essere anche da supporto nel corso di un intervento chirurgico. Tra gli esami eseguibili in tale modalità possiamo ricordare ad esempio la broncoscopia o la colonscopia. L’inserimento dell’endoscopio può avvenire o per via naturale o attraverso la creazione chirurgica di una via d’accesso, come accade, ad esempio, nella toracoscopia o nella laparoscopia. E’ forse persino superfluo evidenziare l’efficacia dell’endoscopia, tecnica che mette la tecnologia al servizio di interventi che possono essere meno invasivi per il paziente o della diagnostica precoce di importanti patologie.
L’endoscopia è una metodica diagnostica e terapeutica indispensabile per esplorare l’apparato digerente, analizzando in particolare il tratto digestivo superiore (esofago, stomaco e duodeno) e il tratto inferiore (colon e retto) consentendo di verificare l’eventuale presenza di alterazioni o lesioni, di studiarne la natura con prelievo di mucosa) e di effettuare piccoli interventi quali per esempio l’asportazione di polipi o l’arresto di emorragie.
Gli esami più comunemente eseguiti con questa tecnica sono quindi:
- la gastroscopia (per vedere esofago, stomaco e duodeno);
- Informativa Gastroscopia
- la colonscopia (per vedere il colon);
- Informativa Colonoscopia
Di recente la Casa di Cura Santa Rita si è dotata di un nuovissimo tipo di endoscopio a tre telecamere in grado di fornire una visione a 330° del colon con immagini eccezionalmente chiare. Grazie al FUSE, è questo il nome della macchina, è possibile ottenere risultati molto più chiari e rimuovere, se necessario, un numero maggiore di formazioni anche di dimensioni estremamente ridotte.