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Urologia

Quello con l’urologo dovrebbe essere un rapporto costante e continuo per l’uomo lungo tutto l’arco della vita.

 

Per mantenersi in salute, infatti, è opportuno sottoporsi a controlli periodici di natura preventiva che iniziano sin dal momento della nascita quando il neonatologo o il pediatra si accertano che tutto sia regolare. A circa due anni occorre invece controllare che non ci siano patologie quali l’idrocele, l’ernia, la ritenzione in alto dei testicoli o disturbi nella minzione; otto o dieci anni sono il momento per controllare l’eventuale presenza di varicocele e, verso i sedici o venti anni, sarà il caso di far controllare l’eventuale presenza di frenulo corto o altre anomalie genitali che si manifestano in occasione dei primi rapporti sessuali. Più avanti, tra i venti e i trent’anni, l’urologo può intervenire per risolvere problemi legate a turbe andrologiche come l’eiaculazione precoce e tra i quaranta e i cinquanta sarà il caso di controllare la prostata con l’esame del PSA, antigene prostatico specifico,

che può dare indicazioni su eventuali tumori ma anche di controllare con una visita la prostata almeno una

volta all’anno se ci sia una eventuale familiarità nel tumore prostatico.

 

Conoscenza, esperienza ma anche tanta empatia sono richiesti al bravo urologo che deve seguire l’uomo nell’affronto di problemi più o meno gravi ma sempre accompagnati dalla difficoltà psicologica derivante dall’intimità del distretto corporeo coinvolto.

 

Il reparto presso la Casa di Cura Santa Rita aderisce alla SIU – Società Italiana di Urologia

 

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